Rosso
in corsa
Acquerelli ed acrilici per lui non hanno segreti, specie
in tutte le tonalità del rosso, colore che, da buon
emiliano, predilige più d'ogni altro.
Quando la Ferrari compiva i primi passi, Giovanni Cremonini
aveva appena sei anni, sufficienti ad instillare una
passione che, senza poterla domare, ha segnato la sua
intera esistenza.
Cremonini di lavoro fà il grafico, ma questa
è un'attività tutto sommato fittizia visto che, fresco
di diploma, iniziò da subito il suo apprendistato nello
studio di Antonio de'Giusti, uno dei signori dell'illustrazione
automobilistica.
Dal Professore, Cremonini imparò quanto più poteva sulle
tecniche più raffinate e l'uso dei vari tipi di materiali,
costruendosi un'esperienza invidiabile che mise quasi
da subito al servizio del suo grande amore, la Formula
1.
La conoscenza diretta e la frequentazione che de' Giusti
poteva vantare con Enzo Ferrari, portarono il giovane
Cremonini ad essere testimone diretto e privilegiato
di una storia che gli cresceva accanto, con le sue vittorie
e le sue sconfitte, le gioie e le tragedie.
L'ambiente della F 1, vicino
e palpabile, gli permise di sviluppare una sensibilità pittorica di straordinario impatto, capace di trasmettere
il dinamismo delle vetture in corsa, il dettaglio tecnico
stressato dall'uso, il volto del pilota teso nello sforzo
della competizione.
Forse senza che se ne rendesse pienamente conto, l'arte
aveva avuto il sopravvento sul mestiere e Giovanni Cremonini
ha iniziato a fare dei ritratti di macchine e piloti il
principale soggetto del suo lavoro, con un quasi esclusivo
leit-motiv, la Ferrari oggi Cremonini è un'artista affermato.
I suoi lavori hanno conosciuto
la copertina dei giornali specializzati, sono diventati
i manifesti ufficiali di numerose edizioni del Gran Premio
di San Marino, fanno parte di collezioni private. Nel
1991 e nel 1992 sono stati protagonisti di due personali
alla Galleria Ferrari di Maranello, sui temi dei grandi
campioni del Cavallino e dell'indimenticabile Gilles Villeneuve.
Curiosamente, tra i lavori che predilige, ci sono i ritratti
di Jim Clark e Jackie Stewart, due piloti che non solo
non hanno corso per Ferrari, ma sono stati tra gli avversari
più combattivi e pericolosi della Scuderia di Maranello.
Nel 1995, Cremonini inizia uno dei suoi lavori più importanti,
la raccolta "il mito Ferrari nella Formula 1". Si tratta
di 16 tavole, sviluppate, quasi per caso, nell'arco di
sette anni. Le prime, realizzate inizialmente in bianco
e nero e successivamente ultimate a colori, riguardavano
i gloriosi campioni del mondo del passato: Ascari, Fangio,
Hawthorn. Negli anni, di pari passo con i ritrovati successi
del Cavallino, Cremonini ha completato la parata dei piloti
iridati, aggiungendone altri che. pur non avendo raggiunto
il massimo titolo della F1. si sono ritagliati in uno
spazio importante nel cuore dei tifosi, come Regazzoni,
Villeneuve, Von Trips, Pironi, Arnoux e Tambay. oltre
ad Irvine e Salo. Della cartella ne esistono 100 esemplari
numerati con cifre arabe e 20, fuori commercio, numerati
con cifra romana, ogni cartella contiene la litografia
tirata al torchio dei dipinti originali: al termine della
tiratura, le lastre e gli impianti utilizzati per realizzare
l'opera sono stati distrutti.